Incontri ed esperienze |
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Giovedì 10 Dicembre 2009 20:29 |
di Dario Rizzi Era il 1988 e il Circolo Nuovi Orizzonti aveva quasi vent’anni di vita. Avevo partecipato ad alcune iniziative ma non in modo attivo. Quell’anno frequentavo una scuola d’arte dove conobbi un socio del Circolo, il quale a fine anno scolastico comunicò ad un gruppetto desideroso di proseguire gli esercizi che era possibile trovare ospitalità in uno spazio presso il Circolo Nuovi Orizzonti. La proposta trovò subito diversi aderenti che con animo e impegno, e con il prezioso aiuto di Mario allestì un laboratorio. Fu così che presi parte attiva alla vita del Circolo e venni nominato consigliere e poi vicepresidente. In breve il gruppo si diede il nome di Gruppo Immagine, con entusiasmo ci si incontrava per esercitarsi nel laboratorio e dopo poco vennero promossi corsi di disegno pittura figura ceramica e di altre discipline artistiche con notevole successo di partecipazione. Il gruppo sempre più numeroso ed esigente proseguì con proposte di livello sempre più avanzato, arricchite da conferenze di storia dell’Arte ed altre iniziative collaterali. Dopo un breve periodo di attività asettica, il gruppo mise a frutto le proprie esperienze collaborando attivamente con la vita sociale del Circolo. Tutte queste attività mi coinvolsero al punto tale che dedicai moltissimo del mio tempo libero, e dopo alcuni anni mi trovai a guidare l’organizzazione delle attività artistiche fino alla fine degli anni novanta, quando ragioni personali non mi consentirono di proseguire il mio impegno. Dopo undici anni di intenso impegno, fu una decisione sofferta e per questo non fu un distacco netto, infatti continuai a collaborare in modo tale da consentire la continuità delle attività da me curate, cedendo la gestione ad altre persone. Successivamente partecipai occasionalmente a diverse iniziative finché alcuni anni fa aderii alla richiesta di far parte del gruppo per la memoria storica dei Rizzi. Fu questo progetto di ricerca molto impegnativo, che per la sua nobile finalità di lasciare ai posteri le memorie del nostro paese, mi riavvicinò al Circolo per curare questa ed altre attività in veste di consigliere, riprendendo la mia presenza attiva in coincidenza con il quarantesimo anno di fondazione del Circolo. Mi sono limitato a parlare solo dei principali eventi vissuti insieme, frutto anche delle lunghe riunioni fino a tarda notte, dove nascevano i progetti delle attività, e di fronte alle difficoltà che parevano irrisolvibili, spesso vinti dalla stanchezza, venivano superati sulla spinta dei più ottimisti e dal senso di responsabilità ed appartenenza di cui tutti ci sentivamo protagonisti. Lascio immaginare al lettore gli episodi che hanno animato queste esperienze. Di tutto questo rimangono le amicizie, le esperienze acquisite dagli incontri con le numerose persone conosciute che hanno vissuto il Circolo. Ritengo questi scambi di esperienze una delle principali ricchezze offerte dalla vita associativa. Noto con piacere che da anni si sono instaurati sereni rapporti di collaborazione con le altre associazioni locali e non solo, così da poter progettare iniziative condivise. Concludo auspicando che il Circolo, possa diventare un punto d’incontro della comunità con una maggior presenza attiva di giovani motivati, aperti al dialogo per costruire un futuro senza barriere. |